Okra: altro che cibo dei poveri!
Per chi pensa che l’ocra sia solo un colore, ecco la smentita: l’okra, (con la kappa!) è anche una verdura. Il suo nome latino è Abelmoschus esculentus Moench, ma da noi è conosciuta anche con il nome di gombo, mentre in inglese uno dei suoi nomi è ladies’ fingers (dita di donna) e in altre lingue la si chiama anche gombeau, gombault, okro, ocra, bāmiyā o quiabo.
Provenienza e aspetto
L’Okra è una pianta appartenente alle Malvacee, affine all’abelmosco e agli ibischi. Si tratta di una pianta tipica dei paesi caldi, infatti, è originaria dell’Africa tropicale e viene coltivata in zone tropicali e subtropicali. È comune in Africa, India, Medio Oriente e in Sud America, ma anche recentemente si è introdotta la sua coltivazione anche in Italia, soprattutto al Sud.
Si tratta di una pianta perenne che cresce fino ai due metri. Le foglie sono molto ampie, palmate e i fiori, con cinque petali di colore che varia dal bianco al giallo con un punto rosso o viola alla base di ogni petalo, hanno un diametro di 4/8 cm. Il frutto dalla forma allungata, simile a un peperoncino verde, può arrivare ai 18 cm e contiene moltissimi semi. I frutti vanno raccolti quando sono ancora croccanti, entro 5/8 giorni dalla fioritura, altrimenti diventano fibrosi e immangiabili.
Okra, il cibo degli schiavi
Veniva usata già all’epoca degli Egizi ed ha fatto il suo ingresso negli Stati Uniti con la deportazione degli schiavi dall’Africa, motivo per cui è stata considerata a lungo un alimento per poveri e quindi ignorata. In realtà, l’okra è un alimento gustoso, dal sapore che ricorda vagamente quello degli asparagi, e soprattutto utile!
Proprietà
Qui di seguito alcune interessanti caratteristiche:
- Abbonda di vitamine: vitamina A, B2, B6 e C, acido folico (consigliata per le donne in gravidanza), calcio e zinco;
- Ha un basso contenuto calorico e favorisce la perdita di peso;
- Regola il livello di zucchero nel sangue, per la presenza di mucillagine;
- È ricca di fibra alimentare, utile per la salute del tratto gastrointestinale;
- Abbonda di acqua, che ha effetti benefici contro la stitichezza e il gonfiore addominale;
- Facilita la propagazione dei batteri probiotici, i batteri buoni.
Utilizzo
La radice, ricca di mucillagini, si usa al posto dell’altea per le sue proprietà emollienti.
In cucina, è utile per legare le salse dato che contiene un liquido gelatinoso che conferisce una cremosità più densa ai vostri piatti; si può usare con questo scopo sia al naturale sia scottandone i baccelli in acqua e aceto prima di procedere con la ricetta.
L’okra è adatta a ogni tipo di cottura; è buona fritta, cotta in pastella, gratinata, saltata in padella o in umido. Si può stufare con il pomodoro, mettere sottaceto o in salamoia. In poche parole è estremamente versatile, infatti, se ne registrano usi nella cucina cajun, greca, albanese, brasiliana, turca, giapponese e rumena.
Consigli
L’aspetto più importante è comprare prodotto fresco e consumarlo subito, entro pochi giorni dalla raccolta, in quanto si tratta di un vegetale facilmente deperibile che non tollera bene la conservazione in frigorifero.
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