Oggi in moltissimi scelgono di acquistare un estrattore di succo, una tecnologia che è effettivamente rivoluzionaria nel settore del slow juicing. I succhi vivi, i cosiddetti estratti di frutta e verdura infatti hanno poteri nutraceutici molto efficaci, con la potenzialità di migliorare la vita alle persone.
Per poter scegliere l’estrattore giusto però spesso si è di fronte ad un mercato sempre più ampio, con una proposta vastissima di macchine dalle caratteristiche più disparate che però agli occhi dei più sembrano tutte uguali.
Come scegliere il proprio estrattore
Scegliere il proprio estrattore non è cosa scontata. Più passano gli anni e più il mercato sembra ampliare l’offerta: da pochi e molto costosi estrattori, vediamo uscire sul mercato sempre più macchine economiche.
Ma come si può spiegare questo fenomeno?
La storia di questa tecnologia è legata principalmente a tre aziende, le prime che hanno effettuato ricerca in questo contesto: Hurom, Coway e Kuvings.
Tutte e tre queste aziende coreane hanno dei reparti Ricerca e Sviluppo impegnati in ricerca costante per il miglioramento dei propri prodotti con forte approccio etico e scientifico nei confronti dell’ambiente esterno.
Si può leggere le relative storie online.
Le 5 grandi qualità che uniscono questi tre marchi
- i prodotti presentano garanzia pluriennale che supera in positivo le norme di legge
- i rivenditori presenti sui diversi territori sono selezionati con meticolosità e continuità
- gli standard costruttivi dei prodotti mirano in modo preciso al benessere delle persone e al rispetto dell’ambiente
- presentano una trasparenza nei processi produttivi
- hanno specifici brevetti o applicazioni di brevetti innovativi sui loro prodotti frutto di ricerca continua
Queste tre aziende hanno ricercato e migliorato le loro innovazioni caratteristiche che costituiscono il loro vantaggio competitivo nel mercato:
- la Kuviungs ha brevettato il sistema “whole” che vede una bocca più larga di qualsiasi altro estrattore, atta a far entrare interi frutti o pezzi comunque molto grossi di frutta e verdura;
- la Hurom ha più di 100 brevetti registrati nel campo della spremitura a basso numero di giri che puntano alla poca rumorosità e alla capacità di estrazione;
- la Coway è la prima azienda che ha unito le tecnologie legate al fulcro “filtro-coclea-cestello” e li ha fusi in un pezzo unico che riduce la complessità costruttiva, migliora le prestazioni di estrazione e riduce al minimo i tempi di smontaggio, pulizia e montaggio. Questa tecnologia super innovativa è distribuita in Italia da Siquri.com
Tutti standard desiderati e imitati dai produttori cinesi inseriti in quelle che spesso sembrano essere delle brutte copie che non rispettano standard qualitativi sia per il consumatore sia, per l’ambiente.
Con questo non intendo scagliarmi contro l’ascesa dei prodotti cinesi che stanno spopolando in questi ultlimi anni, sfruttando la sensibilità del consumatore; è però importante sottolineare alcuni elementi chiave per un’adeguata scelta attenta al momento dell’acquisto del vostro estrattore.
Sorvolando sui marchi specifici di questi prodotti, che potete trovare online, sul sito di marketplace Alibaba, generalmente si trovano sul mercato rimarchiati da grandi nomi delle multinazionali: una prima analisi del prezzo del prodotto smarchiato fa già intuire un gap molto vantaggioso che i grandi nomi sfruttano, immettendo sul mercato un prodotto dalle dubbie qualità.
Fanno parte di questa lista quasi tutti gli “slow juicer” presenti nella catena della grande distribuzione.
Questi prodotti hanno due caratteristiche comuni:
una maggiore propensione alla fragilità dei materiali nel medio-breve periodo
una maggiore dispendiosità nelle operazioni di pulizia-lavaggio, smontaggio-montaggio
In questo contesto, perché è utile intendere i produttori coreani come gli unici in grado di garantire sicurezza e serenità d’acquisto?
La sinergia tra etica, ricerca e rispetto del consumatore e dell’ambiente sono la risposta!
Le caratteristiche che io ricerco in un estrattore:
etica di produzione: aziende volte allo sviluppo in funzione della salute del consumatore dedite alla ricerca della qualità.
qualità dei materiali: BPA free, etc…materiali a minima cessione, salutari per il consumatore e per l’ambiente. Materiali che non rispettano questo standard, posti a stress ossidativo dato dal continuo passaggio di succo a pH acido, tendono a modificare la loro struttura e a cedere sostanze nocive nei succhi.
motore a corrente diretta o continua (DC): a differenza dei motori più potenti a corrente alternata (AC), il motore a corrente continua non si ferma durante l’estrazione in caso trovasse un materiale più solido, ma rallenta il numero di giri. Questo permette un minor stress del sistema, dandovi una macchina che dura molti più anni,
basso numero di giri: preferisco un estrattore a bassissimo numero di giri (40 per ora è il miglior risultato raggiunto) che sicuramente ossigena pochissimo il succo e altrettanto lo surriscalda. I primi modelli di estrattori “Slow juicers” giravano a 120 giri al minuto, presto sostituiti nel 2008 con quelli a 80 giri e dal 2013 è arrivata la nuova generazione a 40 giri.
qualità costruttiva e di design: un design che si fonde con la funzionalità porta la macchina ad avere un pensiero organico dietro alla semplice apparenza. Ovviamente una macchina di questo tipo presenterà una maggior qualità costruttiva e strutturale.
I migliori estrattori di succo: quale scegliere?
Potete trovare più in basso una piccola tabellina che compara i tre migliori estrattori di succo sul mercato classificati in base alla fascia di prezzo e di quanto volete spendere.
I parametri per i quali scegliere un estrattore oggi sono importanti e ve li ho espressi più in fondo, dopo questo paragrafo: in breve, numero di giri, materiali, filtro, design e assistenza.
Cos’è e come funziona un estrattore di succo: una guida pratica!
Bella domanda!
Potremmo dire che è un elettrodomestico, un accessorio, una “cosa” che fa i succhi di frutta, una diavoleria di questi ultimi anni.
Per me l’estrattore è una tecnologia che sta cambiando la vita di molte famiglie, occasione di riflessione, per una più sana alimentazione e una maggior sintonia con l’ambiente!
Quali sono le parti costituenti l’estrattore
Coclea: il principio dell’estrattore si basa sulla spremitura a freddo di frutta e verdura attraverso una vite senza fine, anche detta coclea, che gira molto lentamente: un buon estrattore dovrebbe non superare i 40 giri al minuto.
Filtro: il filtro è quel pezzo microforato che serve da barriera attraverso la quale il succo si separa dalle fibre per pressione: più sottile è il filtro e più smussati saranno i fori, e più il succo sarà puro e non ossidato.
Coperchio con imbuto: questo è il pezzo che serve come chiusura dell’estrattore e attraverso il quale si infilano i pezzi di frutta e verdura o i semi.
Pestello: alcune volte può capitare che sia utile spingere un pò qualche pezzo che abbiamo tagliato più grossolanamente. Questo arnese ci viene in aiuto proprio in quelle particolari situazioni.
Brocca: rappresenta la divisione tra l’esterno e l’interno dell’estrattore, in cui i vegetali vengono strizzati. Solitamente è costituita di plastica molto resistente, allo sforzo e al pH acido degli alimenti, e all’interno presenta delle scanalature che aiutano a spremere gli alimenti e a far defluire verso il basso il succo. Questo pezzo molto particolare presenta due fori d’uscita, uno per il succo e uno per le fibre, molto ben separati, in modo da poter bere del succo limpido e avere delle fibre che potremo riutilizzare con un po’ di creatività!
Scocca motore: è il pezzo più pesante che racchiude al suo interno un motore a basso numero di giri, che quando incontra un ostacolo, ha la capacità di rallentare.
40 giri al minuto sono davvero sinonimo di lentezza, una lentezza che entra nella vostra casa quasi a dirvi “respira”, presi come siamo dalla frenesia quotidiana, l’estrattore ci fa riflettere sul prenderci del tempo per noi, per rallentare un po’ i ritmi e pensare alla nostra salute, a partire dalla nostra alimentazione.

Coperchio
Coclea
Filtro
Brocca
Scocca motore
Come funziona l’estrattore?
Quando ero bambino, a fine estate si faceva la conserva di pomodoro e ricordo quella macchina con una vite che girava (poteva essere a motore o anche girata manualmente) che serviva a spremere via dalla buccia e dai semi la polpa di pomodoro, che passava attraverso i forelli di un filtro.
Questo molto similarmente rappresenta come funzioni un estrattore: un motore a basso numero di giri, con collegata una coclea che strizza frutta, verdura (e anche altre cose interessanti), sotto la quale un filtro molto sottile divide il succo dalle fibre, due prodotti che escono da due bocchette separate.
La pressione tra la coclea, gli alimenti e la parete interna della brocca fanno uscire il succo dalle fibre che, fluendo attraverso il filtro, viene incanalato nella bocchetta di uscita del succo.
La lentezza del motore permette il rispetto delle proprietà organolettiche e nutrizionali del succo: non si verifica surriscaldamento, cosa che mantiene inalterato lo stato chimico-fisico di oligo elementi come vitamine termolabili, minerali ed enzimi.
I materiali dell’estrattore: le plastiche da non sottovalutare!
Il consiglio da parte mia e non solo non riguarda le funzionalità degli estrattori di succo, come molti produttori spingono con claim di ogni genere, ma l’aspetto delle plastiche: questi strumenti vengono a contatto con gli acidi di frutta e verdura per lungo periodo. Gli acidi vengono a contatto con materiale plastico.
In questi ultimi anni sono stati fatti tanti approfondimenti su queste plastiche, soprattutto nel campo degli estrattori di succo: ci sono ricerche internazionali di alcune compagnie produttrici (quelle coreane) che hanno portato alla scelta di questi due materiali plastici
- ultem
- tritan
Entrambe plastiche lavorate e costruite per evitare qualsiasi rilascio di sostanze nocive.
Potete trovare moltissime informazioni sulle ricerche dell’istituto Eastman!
La Corea e le ricerche sugli estrattori
Il 90% degli estrattori che entrano in commercio in Italia e Europa sono certificati solamente con plastiche alimentari provenienti dalla Cina, dalla quale non sono arrivate ricerche su queste plastiche. Le ricerche ci sono, sono state fatte, ma dove? La Corea, in particolare l’Università di Seoul, è la fucina dello sviluppo della ricerca sugli estrattori. Abbiamo già visto che le grandi compagnie di produzione mondiali, qualitativamente performanti sono 3, la Kuvings, la Huron e la Coway, unica azienda che da 30 anni fa ricerche sulle tecnologie di estrazione.
Il Tritan e le altre plastiche: occhio alla scelta!
Il Tritan è la miglior plastica oggi in circolazione, ma fate attenzione ai produttori che dichiarano nei propri claim l’utilizzo di questa plastica: le macchine cinesi hanno un bassissimo quantitativo di Tritan, giusto il necessario per passare i controlli europei (vedi il tritan 12), possono quindi stare in commercio, costano molto meno, ma non hanno caratteristiche di sicurezza vere!
Ho voluto condividere qui il video del fondatore di SiQuri, Francesco Arleo, che vi spiega la questione in pochi minuti!
La differenza tra estrattore e centrifuga
Estrattore o centrifuga? Sono due elettrodomestici che apparentemente svolgono la stessa funzione, ovvero quella di produrre succhi di frutta o verdura freschi a partire dalla materia prima. Ma gli estratti di frutta e i centrifugati, sono la stessa cosa? Quali sono le differenze a livello organolettico e nutrizionale?
Come funziona una centrifuga
Una centrifuga grattugia frutta e verdura, grazie a una lama posta alla base della macchina che ruota ad alta velocità. La polpa grattugiata (fibra e succo), grazie all’azione della forza centrifuga, viene sparata sul filtro posto al perimetro della lama, che separa la parte liquida da quella fibrosa. Durante quest’operazione, la lama della centrifuga raggiunge anche i 19000 giri/minuto generando calore, elettricità statica e sottoponendo il succo e la polpa a stress ossidativo: scaldare gli alimenti oltre i 47°C distrugge gli enzimi digestivi, le vitamine termolabili e gran parte dell’apporto proteico. La centrifuga riesce a produrre in meno di cinque minuti un succo che si consiglia di bere immediatamente, mentre lo scarto di fibre viene raccolto in un contenitore.
Come funziona un estrattore di succo
L’estrattore, come abbiamo visto, non contiene lame, ma una vite senza fine (coclea) che ruota a bassa velocità (40-80 giri/minuto) e spreme la frutta e la verdura, separando la fibra dal succo, che escono da due uscite differenziate. L’estrattore ricava il succo attraverso la polverizzazione della fibra, spremendo dalla polpa l’acqua distillata delle piante legata agli enzimi, aminoacidi, vitamine e minerali. Il succo estratto a bassa velocità, è di insuperabile qualità, in quanto non ossigena le sostanze attraverso un’eccessiva areazione e non le surriscalda.
Il residuo dell’estrattore può essere spremuto ancora 2 volte, ottenendo ancora più resa, inoltre, lo si può utilizzare per ottenere cialde o barrette da essiccare con un essiccatore, oppure lo si può riutilizzare da mescolare ad impasti dolci o salati come vedremo nei capitoli successivi, cosa non altrettanto possibile con gli scarti della centrifuga.
Oggi sono ancora moltissimi i locali che aprono e decidono di appoggiarsi ad una tecnologia ormai superata come la centrifuga per servire i loro succhi di frutta, invece che offrire al pubblico un prodotto salutare e di qualità incredibilmente superiore come quello dell’estratto.
Scopri di più su cos’è un estrattore di succo a questo link!